Grano importato, protesta della Coldiretti nel porto di Bari
Agricoltori pugliesi all’”arembaggio” in difesa del grano locale.
E’ andata in scena oggi al porto di Bari la protesta della Coldiretti Puglia che ha organizzato un sit-in per difendere il grano italiano dagli ingenti quantitativi di prodotto straniero importato.
La Goletta gialla dell’associazione si è avvicinata alle navi che stanno scaricando in queste ore mais, soia e grano provenienti dall’estero, con l’obiettivo di attirare l’attenzione sul danno al made in Italy operato dalle multinazionali:
“Sotto attacco -spiega la confederazione degli imprenditori agricoli- è lo sbarco di grano straniero destinata alla produzione di pane e pasta senza alcuna indicazione in etichetta sulla reale provenienza, con l’inganno dei consumatori e la concorrenza sleale nei confronti dei produttori italiani impegnati a garantire qualità e sicurezza dei raccolti”.
In 6 mesi (da luglio 2015 a gennaio 2016) sono state scaricate a Bari 891mila tonnellate di grano che hanno causato – secondo Coldiretti – la conseguente drastica riduzione del 25% del prezzo del grano pugliese, passato nello stesso periodo da 34 euro a 25,8 euro al quintale
“Almeno un pacco di pasta su due contiene grano straniero ma l’etichetta non lo dice” denunciano gli agricoltori italiani che mettono “sotto accusa le politiche dell’Unione Europea che non prevedono l’obbligo di indicare la provenienza del grano impiegato”.
“Vanno affrontate una volta per tutte – rileva il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – in maniera drastica tre storture fondamentali che condizionano fortemente il livello di prezzo corrisposto alla produzione, quali l’assoluta mancanza di norme che regolano il mercato mondiale, come l’etichettatura di origine obbligatoria e la tracciabilità delle produzioni, le importazioni speculative e il divario dei prezzi corrisposti alla produzione rispetto al consumo.