Terremoto Centro Italia, il punto della situazione

Terremoto centro Italia, 290 morti. Mattarella ai volontari: “Grazie per ciò che fate”
Sono 290 le vittime al momento accertate del terremoto che ha colpito Amatrice, Arquata del Tronto e Accumoli.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato questa mattina in elicottero ad Amatrice, il paese che ha pagato maggiormente in termini di vite umane le conseguenze del terremoto della notte tra martedì e mercoledì scorsi. Il Capo dello Stato ha visitato la zona rossa della cittadina del reatino e incontrato gli sfollati, per poi salutare il sindaco Sergio Pirozzi, il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Matarella si è anche intrattenuto con i soccorritori: “Vi ringrazio per quello che fate” ha detto. “È il nostro dovere, presidente”, gli hanno risposto.
Il Presidente della Repubblica proseguirà il suo viaggio verso Accumoli e, alle 11 e 30, giungerà ad Ascoli Piceno per presenziare ai funerali delle vittime marchigiane insieme alla Presidente della Camera Laura Boldrini e al Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Nel frattempo continuano le scosse di assestamento, con la più violenta che si è verificata alle 4 e 50 ed ha fatto registrare una magnitudo di 4. Il bilancio aggiornato è di 290 morti e 388 feriti. Duecentoventiquattro vittime sono state estratte ad Amatrice e nelle sue molte frazioni, 11 ad Accumoli e 49 ad Arquata del Tronto, soprattutto nella frazione di Pescara. Per quato riguarda il numero di soccorritori in azione, sono 6127 con 1362 mezzi; i posti letto resi disponibili nei 24 campi-tenda di Lazio e Marche e nei 25 delle Marche sono complessivamente 3824
Raccolti 6,1 milioni di euro grazie agli sms solidali
Grazie agli sms inviati al numero 45500 sono stati raccolti fino a questo momento 6.120.296 euro. I fondi raccolti saranno trasferiti dagli operatori, senza alcun ricarico, al Dipartimento della Protezione Civile che provvederà a destinarle alle regioni colpite dal sisma.
Il vescovo di Ascoli: “Insieme ricostruiremo le nostre case”
Il vescovo di Ascoli Piceno Monsignor Giovanni D’Ercole ha detto nella sua omelia: “Questo è il saluto che la nostra comunità dà alle 35 vittime qui presenti ma anche alle altre. Il nostro pensiero va anche ad Accumoli e Amatrice, perché siamo un’unica e sola grande famiglia”. E ancora, in un altro passaggio: “E adesso, Signore, che si fa?’ Quante volte, nel silenzio agitato delle mie notti di veglia e d’attesa, ho diretto a Dio la stessa domanda che mi sono sentito ripetere da voi in questi giorni. A nome mio, nel nome di questa nostra gente tradita dal ballo distruttore della terra: ‘e adesso che si fa?’ mi sono rivolto a Dio Padre, suscitato dall’angoscia, dall’avvilimento di esseri umani derubati dell’ultima loro speranza”. Poi, rivolgendosi ai parenti delle vittime: “Non abbiate paura di gridare la vostra sofferenza, ma non perdete coraggio. Insieme ricostruiremo le nostre case e chiese; insieme soprattutto ridaremo vita alle nostre comunità, a partire proprio dalle nostre tradizioni e dalle macerie della morte”.
Iniziati i funerali delle vittime: tra le bare anche quelle delle piccole Giulia e Marisol
Sul parquet del Duomo di Ascoli Piceno, dove sono cominciati i funerali delle vittime marchigiane del terremoto, si contano 35 bare. Appartengono ai morti ad Arquata del Tronto e nelle frazioni di Pescara e Capodacqua. Nella chiesa sono arrivati il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il capo del governo Matteo Renzi e il Presidente della Camera Laura Boldrini.
Tra le altre, ci sono anche le due piccole bare bianche, quelle di Giulia e Marisol, 18 mesi la prima e nove anni la seconda.
A vegliare la bara di Giulia, una parente, rimasta ferita alla gamba. “Non c’è stato niente da fare” ripete, fra le lacrime, a chiunque le si avvicini per un abbraccio di conforto. “Doveva andare così, qualunque cosa avessimo fatta, sarebbe andata così”, ripete una signora di fronte a un’altra cassa.
FONTE: http://www.fanpage.it/