No Limits: il progetto che apre le porte dei teatri d’Italia a non udenti.
Nel 2011 a Forlì, grazie al centro Diego Fabbri, nacque il progetto No Limits: aprire i teatri anche a spettatori non vedenti, ipovedenti e non udenti.
Spieghiamo in maniera chiara a cosa ci riferiamo:
Il servizio viene effettuato dotando il pubblico non-vedente e ipovedente di cuffie wireless, collegate alla sala di regia, dalla quale una voce narrante accompagna gli utenti lungo lo sviluppo narrativo dello spettacolo.
Il testo dell’audiodescrizione si integra con il copione teatrale, senza mai sovrapporsi ai dialoghi e alla colonna sonora, un ritorno quasi alla prosa radiofonica dei primi anni della televisione.
La sopratitolazione, invece, evidenzia i dialoghi, riportando anche le intonazioni della voce, i dettagli sonori e musicali dell’opera, in modo da restituirne pienamente il significato.
I sopratitoli vengono proiettati su uno schermo posizionato nella parte superiore del palco, ben visibile al pubblico, senza che interferisca con le scenografie. Grazie a un videoproiettore, collegato a un pc, un operatore proietta i sopratitoli dal vivo, mutuando una tecnica ormai in uso da anni nei film festival. Essi vengono realizzati rispettando le esigenze del pubblico cui sono destinati, tenendo in considerazione tutti i criteri di visibilità, leggibilità, comprensibilità e coesione sintattica, il tutto attenendosi fedelmente al testo teatrale.
Da quest’anno il progetto si estenderà a tutto il territorio emiliano e romagnolo, fino a toccare parte del Piemonte, nella provincia di Torino, grazie alla collaborazione dell’Associazione Ater (Associazione teatrale Emilia Romagna).
Inoltre, grazie al recente accordo tra il Centro Diego Fabbri e l’Associazione di volontariato Sintonia di Forlì si è costituita una rete di cittadinanza attiva (giovani e volontariato) al fine di promuovere e valorizzare il volontariato, anche in ambito culturale, come risorsa di crescita individuale e collettiva.
Ora, sorge spontaneo il quesito: Perché non dovremmo riuscirci anche noi Puglia?
Questo, in effetti, è lo scopo del suddetto articolo, quasi una sfida. Proporre e porre agli occhi di amministrazioni, associazioni e semplici cittadini, un progetto che, almeno in parte, abbatterebbe barriere, promuoverebbe il volontariato, attiverebbe il territorio e i giovani.
Non solo, iniziative del genere nobiliterebbero ulteriormente le nostre ricche stagioni teatrali e lo stesso concetto di cultura.
Credo che sarebbe un vanto.
Che ne dite?
Scritto da: Salvatore Divincenzo.